I sei ragazzi iraniani arrestati lo scorso maggio a Teheran dopo aver girato e pubblicato su YouTube una loro versione del video della canzone di Pharrell Williams “Happy”, sono stati condannati a pene fino a un anno di carcere e 91 frustate per aver violato la legge islamica del paese, mentre dodici mesi sono stati comminati al regista trentatreenne Sassan Soleimani.
Le pene sono state sospese con la condizionale e i condannati non andranno in carcere se non commetteranno nuovi reati nei prossimi tre anni.
Arrestati e rilasciati su cauzione, i sei giovani avevano atteso il processo che si è svolto pochi giorni fa. Nel frattempo furono anche costretti a chiedere scusa pubblicamente alla televisione iraniana per quel “crimine immorale”.
Secondo il tribunale iraniano quelle immagini sono “volgari” e favoriscono “relazioni illecite”, in quanto le ragazze non indossano il copricapo e i ragazzi ballano senza alcun rispetto per il codice comportamentale iraniano.
Il capo della polizia ha pure intimato che “chiunque verrà sorpreso a girare video simili verrà identificato e processato”.
“Happy, siamo di Tehran” è il titolo del video incriminato. Una delle tre ragazze ha spiegato: “Volevamo dire al mondo che i giovani iraniani sono pieni di gioia e vogliono migliorare la situazione, che sanno come divertirsi come nel resto del pianeta”. Ma sembra che il tribunale iraniano non solo abbia frainteso e ignorato quel messaggio di libertà e felicità, ma lo abbia ritenuto tanto pericoloso da censurarlo e condannarlo.
Persino il presidente iraniano Rouhani (per la cui campagna elettorale Soleimani aveva suggerito il colore porpora) era intervenuto a favore dei ragazzi incriminati, dicendo che “La felicità è un diritto della nostra gente. Non dovremmo essere così duri sui comportamenti causati dalla gioia”.
Pharrell Williams aveva commentato gli arresti su Twitter: “È triste che questi ragazzi siano stati rinchiusi in cella solo per aver cercato di diffondere la gioia”.
Si, è veramente triste e ti fa anche incazz…. come una belva… dovrebbe essere severamente vietato vietare, punire comportamenti ed espressioni così normali e vitali è assolutamente patologico… bisogna contrastare questa deriva di sentimenti ed azioni umane che si fanno scudo di una religione e si giustificano e autodeterminano sulla base di un ipotetico volere divino… se credere vuol dire violare i diritti umani, anche no… non lo si può permettere… tutti gli estremismi finiscono per diventare qualcosa di grottesco e innaturale ma la vita non è bianco o nero…
Concordo. Andrebbero puniti semmai gli estremismi che travisano la relgione e la utilizzano come unico pretesto per il dominio e il controllo delle masse e che giustificano violenze, soprusi e barbarie perpetrate in nome di un dio.